Berlino: che fine ha fatto il muro?

Viaggi Originali è andata a Berlino, alla ricerca del muro. Vi raccontiamo il nostro viaggio, in questo articolo, con tante curiosità e immagini. Berlino: città divisa, città eclettica, metropoli internazionale, impregnata del fascino del passato ma che guarda verso il futuro. Se si pensa a Berlino, l’associazione al muro viene spontanea. La prima domanda che ci si pone una volta arrivati a Berlino è: “ma dov’è il muro?”.

Quel muro, simbolo mondiale della cortina di ferro, la linea di confine europea tra la zona d’influenza statunitense e quella sovietica durante la guerra fredda, che per 28 anni ha diviso la città (13 agosto del 1961 fino al 9 novembre del 1989) è una cicatrice, visibile e reale, di un’antica città, che per decenni è stata teatro di violenze e guerre. Una cicatrice dolorosa, che oggi si lascia intravedere solo se si va alla sua ricerca, e che sorprende nel rivederla in tratti isolati, come piccoli monumenti che ricordano i 28 anni di cortina di ferro, di separazione, di distruzione. Il muro, a differenza di come lo si potrebbe immaginare, non c’è più.

Ci si sorprende, ad esempio, passeggiando nell’elegante Friedrichstrasse, tra negozi di lusso, banche, ristoranti, caffetterie e hotel, di vedere una sezione di muro, come fosse abbandonato, davanti al prestigioso hotel Westin Grand Berlin.  “Si tratta di uno dei 250 blocchi che furono messi all’asta dopo la caduta del muro” spiega Andrea Bishara, PR manager del Westin Grand Berlin, “lo abbiamo acquistato per dare ai turisti, e non solo, la possibilità di vedere e toccare il muro da vicino, per rendersi conto di cosa abbia significato per Berlino e di come abbia “costruito” la storia di questa città. Circa 7000 ospiti dell’hotel vi hanno già messo mano, armati di attrezzi ed occhiali protettivi, abbattendo in totale 250 chilogrammi del muro e portandoli in tutto il mondo come souvenir di Berlino. La sezione di muro, che fino al 1989 costituiva parte integrante del Muro di Berlino tra il quartiere berlinese di Zehlendorf e il comune di Teltow, si trova davanti all’hotel dal 9 gennaio 2009”.

I turisti in cerca del “muro” arrivano da ogni parte del mondo e prenotano il pacchetto “Caduta del Muro di Berlino” per provare ad accaparrarsi un frammento originale del Muro di Berlino. “Anche gli ospiti tedeschi sono altrettanto affascinati da questa opportunità e ci riferiscono spesso la loro storia personale riguardo al 9 novembre 1989: dove si trovavano, cosa stavano facendo oppure se già vestivano i panni di picchio del muro” continua Andrea Bishara in merito all’offerta lanciata in occasione del ventennale della caduta del Muro che comprende due pernottamenti con colazione, un frammento di muro abbattuto personalmente, con certificato di autenticità, currywurst berlinese e champagne per corroborarsi prima o dopo i lavori manuali con martello e picchetto, relax nella “emotion Spa” (prezzo in camera doppia a partire da 191,00 Euro per persona). Info: www.westingrandberlin.com

Simbolicamente, gli ospiti dell’hotel possono provare a “distruggere” con martello e scalpello il muro: viene consegnato loro, alla reception, un casco da lavoro, martello, scalpello e guanti e, proprio davanti all’hotel, gli ospiti tentano di colpire il muro con gli attrezzi. Chi pensa di riuscire a scalfirlo facilmente, rimane deluso: il muro si rivela difficile da distruggere. Il martello picchia violentemente sullo scalpello, ma il muro rimane praticamente intatto. E ci si rende conto ancora di più di quanto il muro abbia segnato la storia. Sembra incredibile che fino al 1989, dove ora ci sono allegre vetrine che invitano allo shopping, turisti e lusso, ci fosse la desolante atmosfera creata dalla cortina di ferro. I palazzi, le case, le chiese, le scuole, gli ospedali, tutti gli edifici di Berlino che scamparono alla prima guerra mondiale, furono distrutti dalla seconda guerra mondiale. Un esempio per tutti fu la distruzione dello storico hotel Adlon, (inaugurato nel 1907 come l’hotel più lussuoso d’Europa per ospitare celebrità come l’imperatore Guglielmo II, lo zar di Russia, Greta Garbo, Charlie Chaplin, Albert Einstein) avvenuta proprio durante gli ultimissimi giorni della seconda guerra mondiale. E, se qualcosa con valore storico e culturale, sopravvisse alla seconda guerra mondiale, fu purtroppo demolito durante la guerra fredda, per mano dei dirigenti della ex-DDR, la Germania dell’Est, filorussa. L’esempio più celebre è il Castello di Berlino, (i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1443) residenza dei principi elettori di Brandeburgo, dei re di Prussia e degli imperatori tedeschi, che venne raso al suolo nel 1950 perché considerato “simbolo del militarismo prussiano”. Senza poi dimenticare gli scempi nazisti che, tra le due guerre, “apportarono” modifiche a tutto ciò che era a loro scomodo. I famosi tigli della via Unter den Linden vennero tagliati per fare posto a “totem nazisti” che avrebbero dovuto glorificare la fama di Hitler. Dopo la seconda guerra mondiale, durante quindi la guerra fredda, l’opera più colossale fu, purtroppo, il muro di Berlino. E non si può nemmeno parlare di opera di ricostruzione. Dal punto di vista propagandistico la costruzione del muro fu un disastro per la DDR e per tutto il blocco comunista; divenne infatti un simbolo della loro tirannia.

In breve, ecco alcune cifre: oltre 155 km di lunghezza e più di 3 metri di altezza, il muro divise 192 strade, 32 linee di tram, 8 linee di metropolitana di superficie, 3 linee di metropolitana sotterranea, 3 autostrade e numerosi fiumi e laghi.

A partire dal 1975 il confine fu rafforzato nella “striscia della morte” da recinzioni, 105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati, 20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km.
Ma cosa rimane oggi del muro di Berlino? Dopo la caduta, nel novembre 1989, fu grande premura di tutti cancellarne ogni traccia. L’abbattimento ufficiale iniziò il 13 giugno 1990 e finì pochi mesi dopo, grazie al lavoro di 600 soldati dell’esercito tedesco,13 bulldozer, 55 ruspe, 65 gru e 175 camion. Solo 6 punti sono stati “risparmiati” come monumento. L’Amministrazione del Land di Berlino, per proteggere i resti del Muro ancora presenti, sta attuando alcuni importanti lavori di recupero, come la marcatura del tracciato del muro interno alla città per mezzo di una doppia fila di blocchetti di granito sulla strada, il “Percorso storico del Muro di Berlino”, con 30 pannelli informativi lungo la pista del Muro interna alla città, indicazioni informative sui luoghi del Muro nella segnaletica urbana blu per i turisti, un sistema di orientamento e informazione costituito da dieci steli nei luoghi nevralgici, la “Pista del Muro di Berlino” sull’ex tracciato del muro attorno al territorio urbano dell’allora Berlino Ovest, la mostra all’aperto sul luogo al Checkpoint Charlie, in Friedrichstrasse, con un’interessante esposizione permanente sulla storia del Muro di Berlino e sulla lotta internazionale per i diritti umani, dove sono esposti molti oggetti usati dai fuggiaschi e da chi li aiutava a scappare.

DOVE MANGIARE

Al ristorante del Westin Grand Berlin, l’Executive Chef Peter Hampl prepara sfiziosità per gli ospiti. Fantastica la terrazza esterna di 3000 metri quadri, nel giardino pensile dell’hotel, silenzioso e intimo. Qui si può scegliere tra tante specialità internazionali e godere la piacevole atmosfera di un lussuoso hotel di Berlino. Anche il Westin Grand Berlin fu completamente distrutto durante le guerre e venne ricostruito solo dopo la caduta del muro. Fu inaugurato quindi di nuovo il 1° luglio 1997. Info: www.westingrandberlin.com

DOVE DORMIRE

Lux Eleven nel quartiere “Mitte”, in Rosa-Luxemburg-Strasse, a due passi da Alexander Platz: un hotel con lussuose stanze/appartamenti completi di cucina. Ideale per periodi di permanenza più lunghi di 4 giorni, per vivere Berlino nella privacy di un appartamento, ma con i servizi di un hotel. Stanze di design e atmosfera cool, un locale notturno interno alla struttura, per trascorrere notti divertenti senza neppure dover uscire dall’hotel. Per la colazione si può scegliere se prendere cappuccino e croissant al bar oppure andare al buffet del ristorante, dall’atmosfera “urban soul”. www.chambers-hotels.com

DOVE RILASSARSI

Alla Spa by Resense del celebre hotel Adlon, riaperto nel 1997, dopo la caduta del muro, con la stessa maestosità di 90 anni prima. 304 camere e 78 suite, 3 ristoranti (di cui uno con due stelle Michelin) 2 bar, 15 sale congressi, 2 sale da ballo, una palestra e l’esclusiva Spa by Resense. L’indirizzo più elegante della città è proprio di fronte al Brandenburger Tor. La Spa By Resense, di 900 metri quadri, progettata dalla interior designerin Anne Maria Jagdfeld, è aperta a tutti: l’elegante ingresso sulla strada, a più vetrine, luminosissime, la rende una “city – spa” di gran lusso. Highlight sono le 3 private Spa-suite di 45 metri quadri, (60 minuti, 150 euro) con esclusive vasche idromassaggio, sauna privata e lettini per massaggi. Da non perdere è la Watsu-pool a 35 gradi. Info: www.hotel-adlon.de

Info su Berlino: www.visitberlin.de